venerdì 28 giugno 2013

EIFF2013: C. O. G.

Altro giro altra corsa. Il festival è agli sgoccioli e gli ultimi film vengono proiettati.

Questa mattina (alle 9 in punto al cinema... ah, ragazzi, cosa non faccio per voi...) ho iniziato con C.O.G. film che racconta di David, che preferisce farsi chiamare Samuel, studente universitario a Yale che decide di prendersi una pausa dagli studi e andare a raccogliere mele in una fattoria in Oregon. Abbandonato dall'amica con cui doveva fare questa epifanica esperienza, alla scoperta di un mondo totalmente diverso da quello agiato che aveva conosciuto fino a quel momento, David decide di proseguire da solo, cominciando a tutti gli effetti un viaggio di formazione che lo porterà molto distante, nella conoscenza di sè stesso e degli altri.
Il fil rouge che da subito si impone e che sembra collegare tutte le sue esperienze, è la religione ( il C.O.G. del titolo è una congrega di cristiani che David incontra lungo il cammino e che si imporrà pesantemente nella sua vita): da fervente ateo il protagonista si troverà a fare i conti con diverse manifestazioni di culto e di fede, fino a sperimentarla lui stesso.

David abbandonato dal pullman nel mezzo del nulla
Ho cercato di inquadrare questo film, ripensandoci durante la giornata.
Il termine "viaggio di formazione" ha cominciato a farsi strada nella mia testa e ora non so come altro descriverlo, ma in fondo non so se sia necessario trovare altre definizioni.
David lascia la tranquillità (che poi tanto tranquilla non è) del suo quotidiano per saggiarsi in un ambiente non solo totalmente differente da ciò cui lui è abituato ma anche, in più di un'occasione, ostile nei suoi confronti.
Di fronte alla gente che si spacca la schiena su lavori malpagati per tirare avanti la sua intelligenza e la sua erudizione non servono a nulla, i suoi spunti di dialogo sono totalmente fallaci e per cercare di connettersi con le persone che gli stanno intorno dovrà fare un passo indietro e cambiare il suo modo di approcciarsi agli altri e alla vita.

Come se non bastasse, David è gay, cosa che, si suppone, lo abbia allontanato da una famiglia che non lo supporta e non lo capisce.
Questo particolare aspetto del personaggio rende dapprima il suo rifiuto per la religione e poi il suo timido avvicinamento ad essa particolarmente carichi di significato e profondità.
Jonathan Groff e Denis O'Hare

Dalle persone che incontra sulla sua strada David impara molto ma allo stesso tempo finisce sempre per esserne allontanato, non costruendo di fatto nessun rapporto duraturo e veritiero con nessuno di loro.

Il film si conclude con un finale abbastanza aperto (a differenza di Magic Magic non si ha una sensazione di inconclusione ma allo stesso tempo permane il desiderio di sapere di più), triste, malinconico ma che fa ben sperare per il futuro del protagonista.

Il protagonista Jonathan Groff, già visto in Glee e che solo di recente ha fatto coming out nella vita reale, dà una buonissima prova di sè in un film dalla tematica scottante come quella della religione e della fede. Tutto il cast si approccia bene alla storia specialmente Denis O'Hare nei panni dell'ambivalente Jon, fervente cristiano con repentini attacchi d'ira.
Nel cast c'è anche Casey Wilson, ex comica al Saturday Night Live e ora protagonista di Happy Endings. Per me, che amo entrambi gli show, una bella e piacevole sorpresa.

Probabilmente non è uno dei miei film preferiti durante questo festival ma la regia, la trama, le musiche collimano a creare un film che vale comunque la pena di vedere, se non altro perchè si fa portavoce di idee che non spesso si sentono sul grande schermo (particolarmente forte la definizione di fede che David dà nei primissimi minuti del film).

Purtroppo il trailer non è ancora disponibile ma non appena apparirà online aggiornerò questo post!
Vi lascio con una bella immagine del cast al completo.


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