lunedì 17 agosto 2015

EIFF2015: The Messenger

Beeene, proseguiamo, che siamo molto in ritardo sulla tabella di marcia!

Questo film, The Messenger, è stato etichettato come thriller/horror psicologico quindi l'idea di andarlo a vedere in seconda serata non mi attirava proprio ma dato che alla proiezione era presente anche il mio amato Robert Sheehan non ho potuto resistere.

Jack (Robert Sheehan) è un ragazzo allo sbando, non ha un lavoro, non si cura di se stesso, dorme a malapena. E' tormentato. Jack può vedere e sentire cose che gli altri non vedono o sentono ed è costantemente contattato da presenze che gli chiedono insistentemente aiuto.
Jack per quanto voglia sottrarsi alle costanti richieste non può fare a meno che assecondarle cacciandosi costantemente in situazioni difficili più grandi di lui che riesce a malapena a gestire.
Questo fino a che non arriva Mark. Mark è un giovane giornalista di guerra, bello, carismatico, noto, impegnato, ha una giovane moglie bellissima, giornalista come lui, che lo ama moltissimo. Mark è stato ucciso a pochi metri da casa, sua moglie Sarah che lo aspettava al balcone, e tutto quello che vuole è farle sapere che lui la ama con tutto sé stesso.
Ma la faccenda non è così semplice.

Robert Sheehan in una scena
Mark, come sua moglie, sono dei personaggi pubblici e il suo brutale omicidio ha attirato parecchia attenzione e la polizia sta lavorando senza sosta per trovare i responsabili.
Jack non può fare a meno, data soprattutto l'insistenza di Mark, di farsi coinvolgere in prima persona, attirando così l'attenzione della stessa polizia che non si spiega la sua costante presenza intorno alla famiglia del defunto e della sorella (Lily Cole) preoccupata per la sua condizione.
Sembra che per portare il suo messaggio questa volta Jack dovrà mettere in discussione forse più di quanto sia disposto a concedere...

Devo dire che data la storia e queste premesse mi aspettavo molto di più da questo film. L'elemento horror, su cui contavo tanto all'inizio e da cui ero maggiormente "preoccupata" è quasi inesistente, aspetto interessante dato il forte carattere sovrannaturale del film che avrebbe potuto essere pompato maggiormente, per regalare agli spettatori attimi di vera "strizza".
Il film tiene il pubblico sospeso per buona parte della sua durata ma quando è il momento di tirare le redini, i rei in barca, di dare quei colpetti che ti fanno vacillare, seguiti dal grande colpo di coda finale, ecco, qui si perde, smorzando la tensione e lasciando troppo tempo allo spettatore per rendersi conto di quello che sta succedendo, togliendogli il classico momento di smarrimento e terrore che questo genere dovrebbe portare con sé.
Purtroppo anche l'aspetto thriller non è abbastanza sottolineato: l'indagine in sé perde di mordente dopo i primi indizi per arrivare ad un finale senza una vera e propria risoluzione del mistero.

A questa non aggiungo altro...
Rimane uno straordinario Robert Sheehan, l'indimenticabile e amaramente rimpianto Nathan di Misfits, che dà un'interpretazione magistrale supportando, da solo, tutta la pellicola e rendendola degna di essere vista.




1 commento:

  1. Io adoro Nathan di Misfits!! (Oltre che adorare Misfits!!!)
    Grazie per la bella e critica recensione!!

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